Novalis in una delle sue vette poetiche affermava che la vita è una continua ricerca del padre, un cammino che inizia presto da bambini attraversa la dolorosa adolescenza del confronto oppositivo e continua nell'età adulta come tarlo ossessivo che rode, seppur spesso inconsapevolmente.
️Ma è un movimento progressivo, regressivo o discendente, di approfondimento?
Parafrasando Paolo Conte, "il padre è nell'anima" è il viatico scomodo e talora indigesto con cui però dover fare i conti quotidianamente.
Resta dentro, lavora in silenzio sussurrando a fil di voce che ogni scelta, ogni opzione della nostra libertà ha sottesa il suo volto.
Il padre è il testimone, è l'ancoraggio radicale, la dimora cui ossessivamente vogliamo tendere.
Nel lavoro inteso come talento in azione che incontra realizzandosi una vocazione in forma di azienda, la presenza del padre è ineludibile come la luna per Leopardi.
Si cerca di continuo nel volto del capo dei colleghi fin dentro la natura stessa del proprio mestiere quel termine di paragone nascosto tra le pieghe della fatica quotidiana.
Come avrebbe fatto lui? Cosa penserebbe di me? Perché non approva? Perché non apprezza? O al contrario magari sarebbe fiero di me, mi appoggerebbe, continuerebbe a generarmi e a generare fiducia e certezza?
A lavoro ho bisogno di mio padre, delle contraddizioni che questo rapporto si porta dentro per natura, ho bisogno di potermi fidare e affidare, costruire, generare.
Ma non possiamo generare se non siamo di continuo noi stessi generati.
La differenza tra gli uomini a lavoro non è fatta appena da ruoli, mansioni, stipendio, bonus, ma da questa appartenenza potente, da questa costante ricerca dell'origine di noi stessi.
Un uomo che lavora col padre dentro sarà fiducioso, reciproco, appartenente, strutturato, fecondo.
Un orfano di tal desiderio lo vedi da come tocca le cose, esse appassiscono, muoiono.
Chi invece è figlio rende allegra la realtà solo sfiorandola.
Chi è figlio, genera, feconda sia a lavoro e ovunque egli proceda col passo certo e gioioso con cui si seguiva il papà la sera dopo il lavoro verso l'infinito...